Ha vissuto in un sontuoso appartamento di sei stanze al 40/o piano dell'Empire State building di New Yorksenza sborsare un dollaro. Daniel K. Perlman, un avvocato di 47 anni, ha raccontato la vicenda al New York Times. Il professionista aveva affittato a una società una stanza di un grande appartamento come sede legale del suo studio. Ma, a luglio 2009, con la crisi immobiliare, la società ha lasciato i locali e lui è rimasto a lungo indisturbato.
Tutto cominciò nel 2006 quando Perlman prese in affitto la stanza per la sua scrivania per circa 500 dollari al mese. Poi, con il crollo del mercato immobiliare, la società alla quale si appoggiava ha lasciato l'appartamento.
"Ero pronto ad andare via, ma non successe nulla", ha cercato di giustificarsi Perlman. "Non c'erano avvisi sulla porta e nessuno all'Empire mi ha detto mai nulla. Eppure quelli delle pulizie sapevano che ero lì. Francamente - ha aggiunto - non mi sento colpevole di nulla, sono solo rimasto dove stavo, senza che nessuno mi dicesse niente".
Così, ha continuato a recarsi in ufficio godendo di questo inatteso "sconto". Un giorno, la sua carta d'identificazione per entrare nell'edificio è stata disattivata. Ma lui ne ha ottenuto una seconda, con l'aiuto di un amico che lavorava al 59esimo piano.
La vicenda si è poi conclusa sette mesi dopo, quando la società di gestione del palazzo ha deciso di cambiare le serrature alle porte di accesso. Perlman ha dovuto quindi traslocare. Ma la crisi non è passata, e la Suite 4010 è ancora oggi deserta.
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