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Feng Shui

Al giorno d'oggi, nella progettazione o nella ristrutturazione di un edificio, occorre tenere conto di tutta una serie di elementi: l'ambiente (marino, montano, di pianura, urbano…), le necessità del cliente (spazi, costi…), i materiali, i vincoli costruttivi esterni, ma anche le forme ed i colori (negli esterni, gli interni e l'arredamento), in rapporto alla funzione abitativa complessiva dell'edificio, e di ogni singolo ambiente interno.
Per fare un esempio, è abbastanza chiaro che occorre adottare criteri diversi nella progettazione degli spazi di un'abitazione privata o di un edificio adibito ad uso pubblico (banca, uffici, o negozi…). Nello stesso modo, sono diverse le esigenze funzionali (e quindi costruttive) per una camera o un soggiorno. Tutto ciò si riflette non solo, banalmente, sull'arredamento, ma anche sulla forma del locale, sulla posizione rispetto alle altre funzioni abitative (le altre camere o locali in genere), sul tipo di accesso, sul percorso di accesso all'interno dell'unità abitativa, sull'illuminazione, le aperture, e, ovviamente, sull'arredamento interno.
Perché è così importante progettare tenendo conto di tutte queste variabili?
Il complesso psicofisico dell'animale uomo presenta sì una parte più razionale, ritenuta dominante durante la veglia diurna, ma anche una parte animale profonda (che coincide parzialmente con la parte inconscia). Sebbene la specie umana abbia alle spalle duemila anni di civilizzazione, e, per ogni individuo, dieci - venti anni di educazione più o meno coercitiva, la parte animale ha dalla sua milioni di anni di evoluzione; è molto più antica ed è quella che prende le decisioni definitive. Da ricerche molto approfondite, compiute in vari settori delle scienze umane, si evidenzia che la comunicazione tra esseri umani avviene per il 90% circa a livello istintivo e inconscio. Nello stesso modo, nell'interrelazione uomo - ambiente, la comunicazione avviene per il 90% a "sensazione", a prescindere dalla valutazione oggettiva o razionale.
Ad esempio, nella ricerca di una nuova abitazione, spesso si visitano più case fino a che non se ne trova una che soddisfa al meglio i nostri requisiti. A volte, in un'abitazione, si ha subito la
sensazione che ci sia qualcosa che non va, il posto non ci piace, e, in ogni caso, anche se non ci è chiaro il perché, non andremmo mai ad abitare lì.
La nostra parte razionale non riesce a definire un motivo "logico", ma comunque quel posto non ci piace. Un amico che ci accompagna invece trova l'abitazione fantastica e ci dice che stiamo perdendo un'occasione, che, se avesse i soldi, la comprerebbe lui: individui diversi, necessità diverse, diverso modo di rapportarsi con lo spazio.
Camminando, quando incontriamo uno sconosciuto che viene esattamente di fronte, uno dei due devierà dalla linea retta per passare a lato. In quel momento l'inconscio delle due persone ha percepito che proseguire in linea retta sarebbe stata una violazione dello spazio fisico "di sicurezza" (circa 2 m intorno al corpo ma varia a seconda delle persone e dell'attività che si svolge), aperto solo agli animali riconosciuti "amici". Violare questa distanza è troppo pericoloso per due (animali) che non si conoscono, perciò si prova prima una mediazione (spostandosi, appunto). Se la mediazione non funziona (l'altro animale gira anch'esso per fronteggiarci), il primo si sente costretto a scegliere tra la fuga, l'attacco o la comunicazione per chiarire la situazione. Queste reazioni istintive avvengono nel tempo di decimi di secondo e spesso non ci facciamo caso. Più la persona è "civilizzata", razionale, educata e meno porterà attenzione a questi aspetti sottili.
Tuttavia, tale tipo di interazione non avviene solo con individui della stessa specie (o di altre), ma anche nei confronti dell'ambiente. Se, infatti, mi colloco in una situazione in cui la parte animale percepisce pericolo, possibilità di pericolo o informazioni disturbanti, ciò causerà una tensione in tutto il corpo e stress psicofisico (l'animale si prepara a reagire).
Se permango a lungo in tale situazione, possono intervenire sgradevoli fenomeni dovuti ad una continua allerta, squilibri ormonali, stanchezza, pigrizia e poca reattività, depressione. La reazione varia, ovviamente, a seconda della persona. Protraendo ancora più a lungo tale stato, si possono osservare effetti sia sul piano fisico (con degenerazioni e, a volte, anche malattie gravi), psicofisico (stress, ansia, paure infondate, debolezza) o relazionale (difficoltà con gli altri, con il partner, difficoltà a trovare un partner, poca autostima, perenni problemi finanziari…; per un'attività aperta al pubblico o un ufficio potrebbero evidenziarsi poca collaborazione tra i dipendenti, scarsa affluenza di clienti e così via).
Naturalmente, ognuno di noi ha ancora l'istinto (sebbene in parte assopito) che lo guida; generalmente le persone tendono a equilibrare la situazione da sole, e trovare autonomamente la miglior disposizione. Tuttavia a volte si rende necessario un intervento che valuti la qualità dello spazio abitativo, e predisponga una serie di misure atte a migliorare velocemente la situazione.
L'intervento risulta tanto più importante al giorno d'oggi, in cui spesso la velocità della vita quotidiana ci fa "dimenticare" tutta una serie di sensazioni che ci giungono dall'ambiente, portando poi a situazioni realmente deleterie per gli occupanti.
Dalle considerazioni fatte risulta chiaro che l'intervento non è una generica "armonizzazione", ma un intervento mirato in cui si tiene conto delle necessità e scopi delle persone che abitano nella casa o lavorano in un dato luogo, tramite un colloquio preliminare ed un continuo feedback con il cliente. Tutto ciò al fine di determinare, in fase di progettazione, la miglior soluzione in relazione all'edificio in esame, al suo uso ed alle priorità del committente. Si tratta di un nuovo tipo di approccio alla progettazione degli spazi, il cui fine è tener conto di tutte le variabili che intervengono, sinergicamente, in questa fase.
In ogni contesto culturale noi troviamo regole ed indicazioni, più o meno sviluppate, tese alla costruzione di un ambiente salubre per l'uomo, in tutti i sensi. Non solo, quindi, dal punto di vista dei materiali (come giustamente fa la bioarchitettura), della progettazione ergonomica, o dei metodi e processi costruttivi, ma anche di sollecitazioni ed influenze più sottili, e quindi spesso più decisive.
Troviamo indicazioni del genere di origine Etrusca e Romana, Celtica, Egizia, Africana, di provenienza Maya o Inca. Anche nel nostro contesto culturale, in ogni ambiente geografico, vi sono regole trasmesse spesso oralmente (si pensi alle tipologie costruttive di origine padana, sarda, alpina, marina…) che si rifanno a motivi ben precisi. Tra tutte le culture, due hanno sviluppato a fondo queste tematiche collegandole anche ad altri ambiti delle scienze umane: l'India con il Vaastu Shastra e la Cina con il Feng Shui (successivamente esportato in tutto il Sud Est asiatico). La scelta di queste due discipline (di cui ci occupiamo e che fanno parte delle conoscenze necessarie per una corretta valutazione della qualità dello spazio), è dovuta proprio al fatto che sono state così verificate ed approfondite nei millenni, da poter essere usate come mappa di partenza per questo tipo di intervento. In particolare il Feng Shui, a mio parere, presenta una tale profondità, versatilità ed interconnessione con altri ambiti di conoscenza da poter essere preso come paradigma per affrontare in modo serio e professionale queste tematiche.
Occorre precisare, a questo punto, che non stiamo parlando di trasportare in Occidente stili architettonici o arredamenti propri della Cina o del Giappone, poiché le mappe concettuali utilizzate sono comuni a tutto il genere umano, e vanno ben oltre lo stile. Inoltre, un buon intervento è invisibile; sarebbe quindi un po' strano vedere utilizzati simboli, immagini o particolari decorativi molto lontani dalla nostra sensibilità.
In un intervento di VQSA occorre tenere in considerazione, tra l'altro:

- il clima della località
- l'ambiente circostante (montano, urbano, collinare, pianura, …)
- la conformazione idrogeologica della zona
- la qualità del terreno sottostante (sedimentario, alluvionale, calcareo, …)
- eventuali grosse costruzioni umane presenti nel paesaggio
- la conformazione complessiva del paesaggio
- la presenza di strutture di vario genere costruite dall'uomo (ferrovie, linee elettriche, canali artificiali, …)
- la disposizione delle vie d'accesso esterne alla proprietà
- la dislocazione dei punti d'accesso alla proprietà
- la forma dell'appezzamento e degli edifici principali
- lo stile di costruzione, i colori esterni
- la disposizione delle vie di percorrenza interne alla proprietà
- la dislocazione degli edifici e delle funzioni d'uso nelle aree esterne
- le funzioni d'uso in rapporto alla proprietà nel suo complesso
- la dislocazione dei punti d'accesso agli edifici principali
- la disposizione delle vie di percorrenza interne al singolo edificio
- la dislocazione delle funzioni abitative interne ed il loro rapporto con l'edificio nella sua totalità
- forma e colore dei locali
- la presenza d'anomalie sotterranee (corsi d'acqua, acqua fossile, geopatie, …),
stress elettromagnetico, inquinamento ambientale di vario genere
- illuminazione e posizione dei punti luce (naturali ed artificiali)
- forma, colore e disposizione dell'arredamento
- necessità, scopi, desideri e gusto estetico del committente

(l'elenco è solo indicativo e non esaustivo)

In sostanza, tramite la VQSA, ci proponiamo di rispondere a queste domande: in che modo la nostra parte inconscia (in particolare quella animale profonda) si relaziona con gli ambienti? Che tipo di interrelazione e scambio si creano? Quali sono le informazioni assunte dal nostro inconscio? È possibile migliorare od ottimizzare l'ambiente in funzione di chi lo utilizza, ed in che modo?

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