Il gruppo di progettazione composto dagli studenti del Politecnico di Darmstadt (Germania) è stato recentemente proclamato vincitore assoluto del Solar Decathlon 2009 dal Dipartimento per l’Energia degli Stati Uniti d’America, seguito dai team “Illinois” e “California”.
La competizione, tenutasi nell’ottobre passato a Washington D.C., ha visto la partecipazione di 20 gruppi di progettazione - provenienti da università europee e americane - impegnati per nove giorni nella realizzazione e nell’avvio dell’operatività di case-prototipo a emissioni zero di carbonio, energeticamente efficienti ed alimentate da energia solare.
Quasi interamente rivestita di pannelli fotovoltaici, la "Cube House" del team vincitore ha sbaragliato la concorrenza producendo 19 kilowatt di energia al giorno, nonostante tre giornate di pioggia. L’edificio ha convinto la giuria del concorso anche grazie al caratteristico design che gli ha “regalato” il soprannome di “Big, Black Monolith” (“Il grande monolite nero”).
“Il nostro progetto vuole illustrare soluzioni innovative per la progettazione sostenibile e farne un oggetto di discussione.
“Il nostro progetto vuole illustrare soluzioni innovative per la progettazione sostenibile e farne un oggetto di discussione.
La nostra visione architettonica presenta uno stile di vita alternativo e introduce il concetto di efficienza energetica e di sostenibilità come elemento essenziale della vita quotidiana- hanno spiegato i vincitori. La costruzione della facciata si basa sul principio tradizionale del rivestimento di copertura, comunemente praticato con lastre in ardesia o legno. Abbiamo preso questa tecnica e ne abbiamo trasferito il concetto di fondo impiegando un nuovo stile e materiali moderni come i moduli fotovoltaici in vetro e il vetro acrilico. Oltre ad offrire un adeguato ombreggiamento, la facciata è dotata di un efficace sistema per il controllo d'illuminazione all-in-one. Al fine di realizzare un volume energeticamente efficiente su tutti i suoi fronti, abbiamo usato celle CIS a film sottile, capaci di sfruttare la radiazione solare diffusa. Per la riduzione del fabbisogno energetico, il guscio dell’edificio è caratterizzato da componenti altamente isolati a tenuta stagna, ovvero pannelli isolanti sottovuoto ( tecnologia “Vacuum Insulation Panels – VIP”). Un pannello isolante sottovuoto dello spessore di 5 centimetri ha una proprietà d'isolamento equivalente a quella di un comune materiale isolante spesso 25 cm. Di conseguenza, i restanti 20 centimetri “in eccesso” sono stati aggiunti negli interni della casa...Per ridurre l'impatto ecologico della costruzione abbiamo deciso di realizzare uno scheletro in legno, materiale con un ciclo di vita positivo, resistente ma leggero, capace di offrire alta efficienza energetica e bassissima dispersione termica. Abbiamo quindi massimizzato l'uso del legno locale impiegando abete rosso per la costruzione e il soffitto e quercia per pavimenti e finiture)...Per sottolineare l'impatto positivo di un simile approccio alla progettazione abbiamo infine impiegato il metodo di certificazione del DGNB, il Consiglio tedesco per la costruzione sostenibile tedesco sostenibile”.
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