Lo studio francese KOZ architectes di Christophe Ouhayoun e Nicolas Ziesel, membro di PLAN01 Architects Collective (gruppo fondato nel 2001 con Atelier du Pont, Bocabeille-Prégo Architectures e Philéas agencies), ha appena inaugurato il Centro per lo sport e il tempo libero progettato per la cittadina di Saint-Cloud in Francia.
L’edificio appare da subito estraneo alle circostanti case in stile parigino; imponente, ma anche semplicissimo, un pò cubista e "appariscente", vuole evocare i ricordi felici legati ai giocattoli di un bambino. Un edificio progettato per le celebrazioni festive e per giovani. Con l’allegria e l’anticonformismo della sua facciata, l'edificio è in forte contrasto con la zona di sviluppo urbano in cui si trova, con il nuovo blocco di appartamenti privati, gli uffici e un asilo nido in stile neo-Haussmanniano. Il Centro deve la sua esistenza al Comune di Saint-Cloud che ha voluto strutture che rivitalizzassero la sua immagine e l’aprissero allo stile architettonico contemporaneo.
KOZ architectes ha dovuto far fronte al problema della coesistenza di due attività autonome in un’unica stretta lingua di terra. Ha così optato per estrudere l'area disponibile fino alla massima altezza, fornendo luce naturale all'interno del blocco e per sovrapporre le due attività senza isolarle, creando collegamenti visivi tra esse e applicando gli stessi principi a tutte le facciate e a tutti gli spazi, che, pur funzionalmente e amministrativamente autonomi, appaiono sovrapposti senza essere separati. Essi comunicano tramite scorci visivi facendo in modo che si “veda” e si “senta” l'altro.
L'edificio è caratterizzato da colori molto vivaci e determinati, con una tavolozza che varia dal rosso al verde, giallo, rosa e arancio. Questi colori rivestono la facciata con fasce larghe. All'interno, gli stessi colori sono sistematicamente ripetuti, come se si entrasse in un graffito di grandi dimensioni. Una sorta di “codice colore” che aiuta a riconoscere dall’esterno le zone interne, un mezzo di orientamento spaziale per i bambini più piccoli.
Al di là della pura funzionalità delle attività individuate nel progetto, gli architetti hanno anche posto grande fiducia nell'immaginazione e nell'inventiva degli occupanti. È per questo che tutti i corridoi, le rampe di accesso e di passaggio sono ampie e spaziose, fino a 3 volte la dimensione stabilita dal regolamento. La rampa che conduce alla zona giochi all’aperto e all’area per l’allenamento è stata progettata sullo stesso percorso. Grazie alla sua eccezionale ampiezza, prevede un "ulteriore" spazio e contribuisce in modo sicuro alla forte continuità fisica e visiva tra aree interne ed esterne del Centro progettato con l'obiettivo di renderlo utilizzabile per le attività che vanno dal semplice correre su e giù fino a quelle teatrali di piccole dimensioni da svolgersi all'aperto. Senza gradini e circondato da una ringhiera di 1,80 m, tutto il Centro è una zona sicura e privata dove i bambini possono andare in giro da soli in completa sicurezza.
L'edificio è una sovrapposizione verticale di spazi per attività varie come palestra, pareti di arrampicata, etc. , avvolto in un nastro di cemento che fornisce unitarietà all’insieme. Questo materiale è stato scelto dai progettisti poiché mette in evidenza l'aspetto scultoreo dell'edificio e soddisfa i requisiti di sovrapposizione di grandi spazi e isolamento acustico tra le due componenti del progetto che è sostanzialmente costituito da pannelli portanti prefabbricati in calcestruzzo. Il cemento armato stampato e colorato contrasta con il colore delle superfici dei pannelli laminati. La facciata principale è realizzata in vetro colorato con sfumatura di colore dal rosso al verde, le altre tre sono più omogenee, anche se ugualmente colorate.
L’attenzione all’ambiente di KOZ è stata applicata nella scelta delle aperture nei tetti e delle facciate vetrate - che fornendo la massima illuminazione naturale ovunque limitano il consumo elettrico - nell’uso del vetro colorato che assicura una buona protezione contro il sole e una lunga durata del colore stesso e nell’utilizzo di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria.
Fonte: Archiportale
Nessun commento:
Posta un commento