Abu Dhabi, la capitale Glamour degli Emirati.
Fondata nel 1791 dalla tribù beduina dei Bani Yas, è una città ricchissima, sorprendente, eccessiva. Il destino ce l’ha già nel nome che in arabo significa “padre della gazzella”: veloce, frizzante, attraente, imprendibile.
In effetti negli ultimi anni la città sta correndo a lunghi passi verso il futuro con costruzioni avveniristiche, verso un’opulenza spesso esagerata, persino kitch.
Come la vicina e più famosa Dubai, anche Abu Dhabi vuole salire alle cronache internazionali e lo fa procurandosi alcuni record: dal tappeto persiano più vasto del mondo al lampadario in Swarovskiy della moschea Zayed, dal nuovo parco Ferrari al polo culturale più eco-compatibile mai costruito. Rispetto alla sorella Dubai, lo scorso inverno la capitale si era già messa in mostra per averle salvato dal fallimento la più grande società immobiliare e per aver sfoggiato il primo circuito automobilistico di Formula Uno negli Emirati.
Mentre Dubai è costretta a costruire artificialmente isole e rifugi in mezzo al mare, la capitale Abu Dhabi sorge già su un arcipelago affacciato sul Golfo Persico: duecento grandi scogli, per lo più deserti, che la tecnologia e i soldi degli sceicchi hanno ricoperto di prati, di alberi e di palazzi altissimi e lussuosi. Alcuni isolotti sono vuoti, pronti per essere sfruttati, altri invece sono privati, inaccessibili come quelli che ospitano la famiglia reale.
Quasi tutti, comunque, sono in via di trasformazione, come Saadiyat, l’isola della felicità, collegata da ponti a cinque corsie a quelli di Yase e di Abu Dhabi City, che ospiterà tra poco tempo il Beach Golf Club disegnato da Gary Player, l’unico campo da golf costruito sul mare nell’area del Golfo, un albergo a cinque stelle, un grande porto, una laguna, 9 chilometri di spiaggia e una riserva naturale per tartarughe e delfini.
Entro il 2017 sorgerà anche un polo culturale da far invidia a qualsiasi capitale perché sarà realizzato da architetti di fama internazionale come Jean Nouvel, Zaha Hadid, Frank Gehry e Norman Foster, solo per citarne alcuni. Il polo accoglierà il museo nazionale Zayed con 35mila metri quadrati dedicati alla cultura locale; il Guggenheim Abu Dhabi, costruzione eco-compatibile; il Performing Arts Centre per concerti, spettacoli di teatro e danza; il Louvre Abu Dhabi e il Museo Marittimo a forma di vela, opera di Tadao Ando.
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