L’ IT Tower è un edificio a torre alto oltre 160 mt, polifunzionale a prevalente destinazione alberghiera. Tutta l’operazione avrà il marchio distintivo del “made in Italy”, dal momento che ogni fase (dall’ideazione, alla progettazione, alla realizzazione, alla gestione) è affidata a soggetti italiani e ha il carattere dell’innovazione, della creatività e dell’eleganza.
Si tratta si un’innovazione nel panorama locale per ragioni energetiche ed architettoniche.
Dal punto di vista energetico, la struttura (grazie al nastro a geometria complessa che lo avvolge e lo protegge dall’irraggiamento solare, all’involucro a doppia pelle e alla distribuzione spaziale interna) sarà in grado di interagire con il clima, sfruttare la ventilazione naturale degli ambienti, utilizzare fonti di energia rinnovabili, ridurre considerevolmente i consumi energetici.
Dal punto di vista architettonico, il concept si ispira al modello della cosiddetta “città verticale”: ai piani camere si alterneranno livelli destinati ad altre funzioni, quali uffici, ristoranti, giardini, piscine, aree congressuali, aree benessere etc.
La torre apparirà come una stratificazione di elementi sovrapposti, denunciando così all’esterno la sua articolazione funzionale interna.
La forma architettonica della torre è la combinazione di 3 elementi:
- un nastro perimetrale che avrà funzione strutturale, conterrà tutti i collegamenti verticali (scale, ascensori, montacarichi, montavivande etc.), nonché i cavedi impiantistici. Partirà orizzontale formando a quota terreno il volume che contiene lobby, foyer e centro congressi, si piegherà divenendo verticale fino alla sommità, formerà la copertura, scenderà di nuovo verso terra sul lato opposto e terminerà assolvendo alla funzione di basamento;
- i volumi sospesi da un’estremità all’altra del nastro (40 mt) che contengono i piani destinati a camere dell’hotel e le altre funzioni. I solai orizzontali saranno sostenuti da due lunghe travi-pareti. Gli involucri saranno tutti a doppia pelle con frangisole a sezione e interasse variabili;
- alcune scatole vetrate aggettanti incastrate tra i volumi, dedicate ad ospitare funzioni speciali.
Ognuno dei 3 elementi sarà compositivamente caratterizzato da una geometria diversa che procederà dal “complesso” al “semplice”:
- il nastro, visto il suo valore architettonico, strutturale e funzionale, sarà l’elemento più articolato, variabile e contorto. I tagli inclinati, le superfici oblique e le piegature naturali, conferiranno all’insieme un effetto dinamico e distorsivo, senza che ciò comporti complicazioni costruttive;
- i volumi dei piani camere saranno in pianta dei rettangoli regolari (mt. 40x20);
- le scatole vetrate saranno dei semplici parallelepipedi.
Il progetto di interior design
1. Il concept della camera tipo vuole superare lo schema tradizionale, che prevede la sequenza: dressing laterale, bagno e camera, con il letto addossato ad una parete divisoria interna.
Nel nostro caso, l’asse ordinatore del progetto di interior design è coincidente con il percorso di entrata: l’ingresso alla camera avviene in asse alla stessa, il bagno è diviso in due cellule vetrate (una è riservata alla parte più intima, schermata dal volume dell’armadio accessibile dalla camera, l’altra contiene lavabo e doccia), il letto è collocato al centro dello spazio, di fronte ad esso è disposto il desk, infine a ridosso della grande vetrata di facciata trova spazio la mini piscina, la cui acqua ha anche funzione di dissipazione del calore.
Le pareti interne, completamente libere (ad eccezione della nicchia entro cui è collocato il frigo bar e da una cascata formata da un velo d’acqua), sono caratterizzate da uno speciale trattamento che rende la superficie “increspata”, il cui effetto è accentuato dalla luce radente.
2. All’interno delle suite, cui corrispondono in facciata le scatole vetrate aggettanti, gli ambienti sono divisi unicamente dal volume del bagno e da lastre bidimensionali a tutta altezza in vetro acidato. Nella zona giorno sono previsti solo due oggetti d’arredo, un divano di forma organica e un parallelepipedo che aprendosi diventa una cucina attrezzata per la preparazione e il consumo di cibi italiani. Nella zona notte è presente solo un letto “a guscio” e un armadio in nicchia di fronte alla zona di filtro per l’accesso al bagno.
3. Il corridoio di distribuzione ai piani camere, lungo 40 mt, è ritmato dalla sporgenza arrotondata delle nicchie dei bagni. La regolarità della cadenza è interrotta solo in corrispondenza delle suite. Attraverso lunghi tagli luminosi alla base e in sommità, i divisori curvi vengono percepiti staccati dal pavimento e dal soffitto.
4. In tutte le camere, gole luminose perimetrali separano le pareti verticali dal controsoffitto, dipinto di nero, che così appare sospeso. Particolare attenzione è stata posta al progetto illuminotecnico, che si è ispirato al principio dell’integrazione nella struttura architettonica di tutte le fonti luminose.
5. Espressamente per questo progetto è stato sviluppato il design di un nuovo lavabo, dalla concezione innovativa, che prevede la sostituzione della bacinella con un piano inclinato. L’acqua, erogata da una rubinetteria free standing, scivola formando un paraboloide sulla superficie vetrata inclinata e viene raccolta da un profilo metallico verniciato di rosso, per essere convogliata verso il sifone nascosto nello spessore del muro. Lateralmente è collocato un pannello in corian nero, posato in orizzontale, con funzioni di piano d’appoggio. I due elementi (inclinato in vetro, orizzontale in corian) sono retti da una semplice struttura a ponte in acciaio inox.
Articolo visto su archiportale.it
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