Gli uomini do it better, «lo fanno meglio».
Roba sexy? Magari. Qui parliamo invece di lavori domestici: sì, proprio quelle faccende che un tempo erano un'esclusiva delle donne, soavemente dette «angeli del focolare». Bei tempi che mai più torneranno. Riflessione da becero maschilista? Macché, questo è solo un romantico amarcord.
Le femministe prime, e le normali femmine dopo, ormai a lui hanno messo i piedi in testa e - cosa ancor più grave - gli hanno appioppato pure l'aspirapolvere nella mano destra e il ferro da stiro nella sinistra; nei casi più disperati (ai limiti dello stalking versione Mastro Lindo), sono stati avvistati perfino mariti con tanto di grembiule e spugnetta.
Ma quelli che nell'eta neolitica venivano chiamati «padroni di casa» non si ribellano? No, deposta la clava nel portaombrelli, ora sono armati di battipanni e sbattono i tappeti meglio della filippina del ragionier Casoria del terzo piano. Non solo: i maschi hanno imparato a anche a cucinare, cucire, fare il bucato, spolverare meglio di una casalinga. Con la differenza che lei (in realtà, lui) non è neppure disperata, ma talmente rassegnato da non lamentarsi nemmeno. Nessuna esagerazione, è tutto scientificamente provato. Almeno a dar credito alla ricerca condotta dalla London School of Economics (Lse) che ha sentenziato quanto segue: «Fra le mura domestiche gli uomini si danno da fare di più e meglio delle loro compagne, malgrado siano queste ultime a lamentarsi sempre di doversi dividere fra casa e ufficio». Ma loro, le donne, fanno pure le vittime, benché - nota con acutezza la ricerca inglese - «tendano puntualmente a ridurre l'orario di lavoro o a lasciare del tutto la loro occupazione non appena hanno un bambino». «Un comportamento - vanno giù duro i ricercatori britannici - che invece non appartiene al sesso forte che, al contrario, in caso di perdita nei guadagni, si attrezza a fare gli straordinari o i turni supplementari pur di portare a casa i soldi».
«Questa realtà rovescia la ben radicata teoria secondo la quale le donne fatichino sproporzionatamente di più degli uomini fra casa e ufficio», ha commentato al Daily Mail la dottoressa Catherine Hakim, sociologa della Lse. Analizzando i lavori retribuiti al pari di quelli non retribuiti come pure del tempo trascorso a fare volontariato e assistenza, gli esperti hanno calcolato che uomini e donne lavorerebbero una media di otto ore giornaliere, con i primi a dare un contributo in casa sensibilmente maggiore di quanto verrebbe riconosciuto loro nella realtà dalle mogli brontolone. La ricerca ha poi evidenziato come appena il 14% delle donne inglesi preferisca dedicarsi totalmente al lavoro, mentre il 69% sogni di conciliare il ruolo di casalinga con quello di lavoratrice e il restante 17% consideri la casa come il fulcro centrale della propria vita.
Nessun commento:
Posta un commento