Dalla recente indagine Nomisma è evidente la tendenza negli ultimi anni del mercato immobiliare in alcune città Italiane. Le prime 13 città intermedie mostrano un - 37% per le nuove costruzioni, -3,5% abitazioni usate, 3,3% uffici, -4% negozi -3,2% capannoni -3,4% i box e garage.
E’ la seconda variazione negativa incontrata dal 1998 ad oggi che porta così la flessione nel biennio nell’ordine del 5-6% a seconda dei comparti considerati.
Lo scorso anno i prezzi delle abitazioni e degli uffici sono calati del 4% circa, i capannoni industriali sono quelli che hanno avuto la peggio con un – 6% circa.
Se ci spostiamo sulle città di grandezza intermedia gli sconti applicati all’atto della compravendita sono aumentati e si supera anche il 10% per le abitazioni! Più stabili restano gli uffici e i negozi tradizionali, con una distinzione tra Nord e Sud dove gli sconti sono maggiori.
Le compravendite relative al 2009 sono state 609.145 sempre in calo rispetto al 2008, con una riduzione del 15 %. una flessione che ha seguito la riduzione del 15,1% intercorsa nell’anno precedente per una perdita totale del 27% rispetto al 2007. La riduzione delle compravendite è meno accentuata nelle aree metropolitane nei capoluoghi di provincia.
Anche il mercato degli uffici cala così come tutti gli immobili commerciali anche se i peggiori sono quelli produttivi.
Diminuiscono anche le persone che comprano casa stipulando un mutuo, per esempio nei primi mesi del 2009 le erogazioni di mutui per l’acquisto di abitazioni sono diminuite del 14% circa, e si prevede che per il 2009 la flessione si attesti sul 13%,.Molte sono le famiglie che affermano di non poter più far fronte al mutuo.
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