Apre oggi a Milano Maison Moschino, disegnato e firmato da Moschino. Uno dei nomi più conosciuti e internazionali della moda italiana, quindi, disegna e chiama un albergo con la parola “Maison” con la dichiarata intenzione di trasformare il sonno di chi lo sceglie in un sogno da favola, in uno spazio intimo e personale.
«Entrando ho la sensazione di trovarmi in una casa. Avverto un’atmosfera calda e accogliente che ha la capacità protettiva dei luoghi amici. Mi piacerebbe conservarlo come se fosse un’installazione, ma so che la sua natura lo porterà al cambiamento. Ma sono anche sicura che non tradirà mai le sue origini. È un albergo diverso da tutti e che ha anche il coraggio di rendere visibile la qualità del lavoro con cui è stato costruito. È un posto speciale. E infatti si chiama Maison Moschino». Così Rossella Jardini, direttore creativo di Moschino, presenta in società l’ultima creatura firmata Moschino: Maison Moschino.
Un albergo, una casa, un luogo di atmosfere incantate e favolistiche, che apre oggi a Milano le porte delle sue 65 camere, del suo ristorante "Clandestino" dello chef Moreno Cedroni, del suo bar, della sua SPA Culti, della sua boutique.
Nella palazzina neoclassica che è stata la sede della prima stazione ferroviaria di Milano, che oggi si ritrova al centro di quella che sta diventando l’asse moderno della Milano del 2000, Maison Moschino nasce con un progetto di design diretto da Rossella Jardini in collaborazione con Jo Ann Tan.
Ed è proprio il design, che trasporta negli ambienti dell’hotel gli accenti creativi della moda Moschino, a caratterizzare Maison Moschino e ne fa la realizzazione di una nuova filosofia dell’accoglienza alberghiera. Ambienti fantastici e visioni surrealistiche ottenute attraverso la trasformazione e l’adattamento dei codici del linguaggio tipico della moda hanno disegnato delle camere in cui le favole, che raccontano visioni di un mondo osservato attraverso l’ottimismo della fantasia, assumono la dimensione della tridimensionalità e del vissuto. “La Stanza di Alice”, “La Stanza Petali”, “Cappuccetto Rosso”, “Foresta”, “Oro” danno il nome ad altrettante camere – sono 16 in totale le tipologie di design – che trasformano la necessità del sonno in un’esperienza onirica, in un continuo rimando tra il sogno di una favola e l’ottimismo che richiede la realtà.
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