Garbagnate Milanese: Luce, terracotta e verde per la nuova biblioteca.


LUCE, TERRACOTTA E VERDE PER LA NUOVA BIBLIOTECA DI GARBAGNATE MILANESE

RISTRUTTURAZIONE E AMPLIAMENTO DELLA BIBLIOTECA COMUNALE DI “CORTE VALENTI” - 1° CLASSIFICATO - © CAVALLERI, BERETTA, PERCASSI, PEREGO, UY

RISTRUTTURAZIONE E AMPLIAMENTO DELLA BIBLIOTECA COMUNALE DI “CORTE VALENTI” - 1° CLASSIFICATO - © CAVALLERI, BERETTA, PERCASSI, PEREGO, UY

Un nuovo volume dalla pelle esterna in tavelli di terracotta, affacciato su un parco, attraversato dalla luce naturale e rispettoso dell’ambiente: questa l’idea di base del progetto con cui il team composto dagli architetti bergamaschi Michele Cavalleri, Davide Beretta, Alberto Percassi, Dario Perego e Michael Vincent Uy ha vinto il concorso di idee per l’ampliamento dellaBiblioteca Comunale “Corte Valenti” di Garbagnate Milanese.
 
Il concorso ha visto classificarsi al secondo posto il gruppo guidato dall’architetto Elvio Leopardi (Milano), mentre il titolo di terzo classificato ex equo è andato ai team rispettivamente guidati da Annio Maria Mattini (Milano) e Giovanni Balabio (Garbagnate Milanese).

“La prima fase, di lettura dell’esistente, ci ha guidato a definire Come biblioteca, un nuovo edificio, completamente autonomo dall’attuale struttura, questa scelta è dettata dalla volontà di dotare il nuovo edificio di una propria identità iconografica all’interno del paese, definendo un organismo che  denunci una volontà chiara, contemporanea e attrattiva rispetto al contesto. L’ampliamento è visto come elemento riqualificante, non solo rispetto alla biblioteca esistente, ma come elemento propulsivo per l’ambito in cui è inserito, andando a recuperare l’intorno. La lettura del contesto pone come scelta il mantenimento dell’immagine  storica del lotto, ovvero quella di recinto al cui interno fiorisce un rigoglioso “bosco”, inoltre così facendo, si vuole mantenere la memoria dell’impianto urbano caratterizzato da un isolato compatto al cui interno si aprono meravigliose corti – spiegano i progettisti del team.  L’edificio si sviluppa al di sotto di un guscio di terracotta, dove i lati esterni lungo le strade a adiacenti rimangono volutamente compatti e duri (anche per mantenere un alto confort acustico), mentre al suo interno una parete è scavata in corrispondenza della piazza, mentre al cospetto del “giardino storico” l’involucro perde consistenza per aprirsi totalmente sul parco. Tale operazione permette la continuità spaziale tra “dentro e fuori”, la divisione è costituita solo da sottili pareti di vetro, una sorta di contaminazione da parte dell’esterno. L’apertura verso il parco, in corrispondenza del nord, garantisce inoltre un’illuminazione di tipo indiretto, adatto alla lettura”.

Il progetto prevede diverse soluzioni a garanzia dell’ecosostenibilità dell’edificio, tra di esse: la facciata ventilata del sistema di rivestimento, un tamponamento ad alto isolamento termico, un patio a tutta altezza per la ventilazione naturale dell’edificio (sistema camino), un impianto geotermico per ottimizzare la resa energetica, sistemi di recupero delle acque piovane per l’irrigazione e l’acqua sanitaria nonché per il recupero delle acque reflue e contenimento del numero delle superfici vetrate, al fine di evitare dispersioni termiche.

Il pian terreno dell’edificio accoglie funzioni più informali e legate al tempo libero. La più importante di queste  è l’“Officina della memoria”, una piazza pubblica di 200 mq a tripla altezza, illuminata alla luce naturale proveniente da un grande lucernaio, arredata con sedute confortevoli dove incontrarsi, discutere o rilassarsi.  Pannelli vetrati a bilico, serigrafati con i versi più importanti nella storia della letteratura, delimitano l’ambiente. Uno spazio dedicato ai più giovani affacciato sul parco e un caffè letterario – emeroteca affiancano lo spazio principale.

La lettura è l’attività principe del primo piano. In corrispondenza dell’Officina della Memoria” è situato un centro di studio e ricerca ampio circa 150 metri quadri. La presenza di una serie di scaffali aperti e di postazioni studio adiacenti alla grande vetrata sul parco, o al grande pozzo di luce del patio, ritma lo spazio.

Al secondo e ultimo livello dell’edificio sono invece inserite un’area di lettura più silenziosa e raccolta a scaffale aperto, una mediateca e due sale isolate acusticamente per gruppi di studio.
Fonte: archiportale.com

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