Andamento del mercato immobiliare.

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I risultati delle indagini sul mercato immobiliare svolte dall’Agenzia del Territorio, per quanto riguarda l’andamento delle compravendite nei primi nove mesi del 2009, e da Nomisma, che ha presentato il rapporto di fine anno per quanto riguarda i mercati delle principali aree metropolitane, mostrano un mercato immobiliare pressocchè bloccato, dove chi deve vendere aspetta la ripresa della domanda e chi deve comprare attende un calo delle quotazioni. Il risultato, dunque, è una diminuzione degli scambi e un calo molto contenuto dei prezzi.

Secondo i dati diffusi da Nomisma i prezzi delle 13 aree considerate evidenziano tutti un calo, soprattutto a Firenze in cui è stata registrata una diminuzione del 5,9%, mentre la tenuta migliore è stata registrata a Cagliari dove la riduzione è stata dell’1,4%.

Questo per quanto riguarda il nuovo mentre se consideriamo gli appartamenti usati la riduzione più drastica è stata registrata da Venezia dove il calo è stato del 5,9% mentre quella meno accentuata riguarda ancora una volta Cagliari in cui il calo è stato dello 0,8%. Infine, per quanto riguarda le abitazioni da ristrutturare il dato più elevato riguarda Bologna con un 6,1% e quello meno significativo coinvolge ancora una volta il capoluogo sardo che in questo caso registra una riduzione dello 0,3%.

Il calo piuttosto contenuto dei prezzi, dunque, produce un blocco del mercato, per far si che si sblocchi secondo gli esperti sarebbe necessario un ulteriore ribasso del 15%, che però non rientra tra le stime di Nomisma.

I dati diffusi dall’Agenzia del Territorio segnalano un calo delle vendite del 14,1% nei primi nove mesi del 2009, da questo punto di vista le cose vanno meglio nei capoluoghi dove la riduzione è stata del 6,6% mentre negli interland il calo è stato del 12,9%. Il dato più negativo riguarda Firenze con un -27% e Milano con un -14,1% mentre si pone in controtendenza Roma che ha registrato un +1,6%.

I dati evidenziano inoltre che nell’ultimo perido si predilige la qualità visto che le diminuzioni riguardano soprattutto gli immobili di fascia bassa e i cantieri con standard costruttivi non elevati.

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