La città di Volterra (PI) ospita in questi giorni e fino al prossimo 30 ottobre una mostra dedicata all’architetto organico Arthur Dyson.
Noto anche come il più giovane degli allievi di Frank Lloyd Wright, a diciotto anni d’età Dyson (nato nei sobborghi di Los Angeles nel 1940) prende parte alle attività della celebre scuola di Taliesin e fa poi pratica presso lo studio di Bruce Goff a Bartlesville (Oklahoma) per divenire, qualche decennio più tardi, uno dei più stimati architetti nord americani sulla scena internazionale.
Con un Master in Architettura presso il San Francisco Institute of Architecture e una laurea in filosofia e psicologia, nel 1969 Dyson fonda il suo atelier a Fresno (California centrale). Ad oggi lo studio ha ideato circa 700 progetti e oltre 125 di questi sono stati premiati con prestigiosi riconoscimenti nazionali ed internazionali.
Le sue opere rappresentano una perfetta fusione delle componenti organiche dei suoi maestri, Wright, Bruce Goff e William Gray Purcell, manifestandosi in un vastissimo repertorio caratterizzato da una profonda individualità, su cui con-vergono le sue conoscenze filosofiche e psicologiche. Il suo impegno progettuale è sempre stato in grado di offrire soluzioni anche nel caso di terreni ritenuti inedificabili, mostrando una inesauribile carica creativa che lo spinse, laddove più grande era la sfida, a raggiungere eccellenti risultati architettonici”, spiegano dall’associazione culturale “Amici di Frank Lloyd Wright”, organizzatrice della mostra. Non a caso nel 1997 Dyson ha diretto la "Cattedra Bruce Goff per l'Architettura Creativa" (1997) presso l’Oklaoma University e, dal 1998 al 2000, è stato preside della Frank Lloyd Wright School of Architecture a Taliesin e Taliesin West.
La mostra ha due location differenti: presso la Saletta di via Turazza sono illustrate le “Opere realizzate” di Dyson, mentre il centro interculturale “Villa Palagione” è sede della sezione espositiva dedicata ai “Progetti.
Nessun commento:
Posta un commento